Descrizione
Diffusissima sul presepe, per lo più in prossimità della grotta, la donna col bambino tra le braccia si presta ad una duplice lettura, da un lato leggendaria, dall’altro storico-sociale.
La tradizione popolare narra, infatti, di una vergine chiamata Stefania che, saputo della nascita del Redentore, volle recarsi alla grotta ma gli angeli non permettevano alle donne non sposate di recarsi a visitare la Madonna.
Così Stefania prese una pietra, l’avvolse nelle fasce come se si trattasse di un bambino e, ingannando gli angeli, riuscì a raggiungere la grotta. Miracolosamente, la pietra starnuti e si trasformò in un bambino che ebbe nome Stefano e così, da allora, il 26 dicembre, si celebra la festa di Santo Stefano.
La donna col bambino rappresenta anche la tipica popolana partenopea che camminava, seguita dalla sua prole numerosa, per le vie della città in perenne ricerca di un’occupazione con cui poter sfamare la famiglia; è emblema di quella maternità fortemente sentita in un Sud ove i figli sono “piezz e core” o “il pane dei poveri”.